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la Chiesa, donna…

Stavo pensando e meditando questo Vangelo, appena ascoltato
così splendente di divinità e di misericordia, come di miseria umana e spirituale,
e pensavo e riflettevo su come sia lo specchio di questi nostri tempi
tutti tesi a condannare, a puntare il dito
ora verso i diversi, ora verso i migranti, ora verso i sovranisti, ora verso i fascisti e i comunisti…
Stavo pensando così quando mi è balenata un’idea un po’ strana:
questa “donna” non somiglia forse alla Chiesa?
Non è proprio come i vescovi, i cardinali, i credenti di oggi,
che sono visti come gli adulteri e i peccatori in un mondo di puri e di veri amanti della libertà?

Così mi sono un po’ ripreso e mi sono detto: “Ma che cosa vai a pensare?!
“La Chiesa è quella che fatto le crociate, l’inquisizione, il banco ambrosiano, la pedofilia!
“Vuoi fare il negazionista? Vuoi assolvere l’inassolvibile?”
Ma quel pensiero persisteva
ben conoscendo il falso storico delle crociate, dell’inquisizione,
delle campagne culturali messe in atto contro la Chiesa e le sue istituzioni
tanto che persino diversi cattolici – e persino preti e vescovi – ci credono!
E sognano una chiesa così eterea e spiritualizzata che perde la carne
e con essa la possibilità di amare l’umanità e di donargli l’unica cosa che vale: Gesù Cristo!

E ho provato a percorrerlo quel pensiero, a seguirlo come Arianna il filo nel labirinto.
“Se davvero – mi son detto – consideriamo che questa donna (che titolo solenne!) sia la Chiesa…
“e non la Chiesa come gente, ma proprio la Chiesa come l’istituzione voluta da Gesù
“e animata dallo Spirito Santo,
“come ci insegna il Concilio Vaticano II, eco di tutta la tradizione ecclesiale…”
Eh sì… questa Chiesa è adultera sicuramente nei suoi membri, nella sua carne…
Come tutte le istituzioni è piena ci corruzione, di marciume.
Proprio come la classe politica, come i magistrati, come gli insegnanti, come i “dotti” di ogni tempo…

Ma questa adultera ha un privilegio unico…
Ha incontrato il giudice! Ha avuto la sorte unica di stare non davanti ad un tribunale umano
ma davanti al giudice di ogni cosa, davanti a colui che verrà a giudicare i vivi e i morti!
E ha una parola che le è stata consegnata: “non ti condanno… vai… non peccare più”
Questa donna, la Chiesa, è l’unica depositaria di questo tesoro
che deve consegnare ad ogni persona, ad ogni popolo, ad ogni tempo.
Come insegna san Paolo: “Cristo ha amato la Chiesa e ha dato se stesso per lei, per renderla santa,
purificandola con il lavacro dell'acqua mediante la parola,
e per presentare a se stesso la Chiesa tutta gloriosa,
senza macchia né ruga o alcunché di simile, ma santa e immacolata” (Ef 5,25-27)

Essa annuncia una purezza che non è la preservazione di qualcosa di incorrotto
ma che è la guarigione di un cuore sporco e corrotto dal peccato
La Chiesa, noi e tutti suoi ministri, diventano credibili nel mondo
non se sono integerrimi, ma se sanno annunciare che Dio ha usato misericordia
e che ci rende capaci di essere santi e immacolati.

E così, mi pare davvero che in questa donna adultera possiamo riconoscere il volto della Chiesa,
in essa possiamo scoprire la sua storia di adulterio e di redenzione…
e noi, che in questa Chiesa siamo innestati e viviamo in comunione
abbiamo una scelta da compiere!
Vivere in comunione con essa, riconoscendo nella nostra carne questa storia di salvezza
oppure andarcene nella nostra alterigia e presunzione di essere migliori
come molti fanno oggi compiacendosi, addirittura di condannare il Papa, i vescovi, i preti…

Io scelgo di restare e vivere e morire nella comunione di una Chiesa che sa lasciarsi purificare
da questo sacrificio santo che ora celebriamo, in cui Cristo ci salva col suo sangue!
E voi? Restate qui davanti al giudice misericordioso che può salvarci
O preferite seguire la vostra presunzione di essere migliori della Chiesa, donna salvata?

Valledacqua,
7 aprile 2019
V domenica di quaresima
Is 43,16-2,  Sal 125, Fil
3,8-14, Gv 8,1-11

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