Non basta solo Gesù? Potremmo chiederci questo!
Abbiamo bisogno di altro? Di un altro “consolatore” o “difensore” o “avvocato”?
Può sembrare una domanda inutile o forse soltanto per chi si diletta di teologia.
Ma, in verità, è davvero importante!
Ci basta soltanto Gesù nella sua storia di 2000 anni fa?
Ci basta soltanto una raccolta di libri da cui ricavare norme di comportamento, come la Bibbia?
C’è davvero bisogno di altro?
Questa è la questione che molti, senza rendersene conto, dicono quando fanno affermazioni come:
“Ma nella Bibbia non si parla di questo!” “A che serve la Chiesa? Basta l’esempio di Gesù!”
Proprio il Vangelo oggi risponde a questa visione ristretta e un po’ angusta della fede,
annunciandoci un “altro consolatore”
lo Spirito che “insegnerà ogni cosa… ricorderà tutto ciò che ho detto”.
Gesù ha insegnato, ha detto ogni cosa. Ma tutto questo è nel passato!
È come legato alla sua vita terrena.
Ora che vive alla destra del Padre c’è lo Spirito che guida il credente.
Senza questo Spirito Santo donato a chi crede in Gesù non può esserci una vita.
il Vangelo rimane un linguaggio morto. Come le opere di letteratura, di filosofia.
Che magari sono belle, utili, interessanti, ma sono comunque “morte”.
Il Vangelo, invece, è vita… è questo è possibile solo per l’azione dello Spirito Santo.
Noi non crediamo negli insegnamenti di Gesù.
Noi, dallo Spirito Santo, siamo condotti ad incontrarlo vivo e operante.
Noi non aderiamo ad un club di persone convinte e coerenti,
ma, con l’opera dello Spirito Santo, diventiamo parte di una Chiesa che è il corpo del Signore nel tempo.
Noi non proviamo a volerci bene e ad accogliere tutti!
Noi, spinti dallo Spirito Santo, siamo capaci di essere comunione, annuncio di una fraternità possibile.
Questo, forse, è quello che più ci interessa, in questi nostri giorni!
Essere annuncio che non siamo condannati all’individualismo
dove ognuno esige di essere approvato e sostenuto sempre e comunque in ogni cosa che vuol fare
fosse anche dannosa, sbagliata e manifestatamente capricciosa o discutibile.
Non dobbiamo neanche piegarci ad un comunitarismo uniforme
dove tutti devono pensare, vivere e comportarsi allo stesso modo, tutti uguali!
Noi annunciamo un modo totalmente nuovo di essere comunità, un nuovo modo di essere popolo.
Con una unità che non annulla le ricchezze di ogni ognuno e di ogni gruppo,
ma le accoglie, le purifica e le mette a servizio di tutti.
L’abbiamo sentito nella prima lettura:
gli Apostoli annunciano Gesù risorto e ognuno li sente parlare nella propria lingua!
È il contrario di Babele! Lì tutti si capiscono perché parlano la stessa lingua.
Qui alcuni parlano, ma poi ognuno li capisce come parlassero la sua lingua!
Questo è il prodigio della vita della Chiesa, della vita animata dallo Spirito Santo.
Che non si può produrre con delle strategie pensate a tavolino o ottenute con sostanze inebrianti!
Questo è possibile con l’azione dello Spirito Santo nella nostra vita!
Più tu lo lasci agire e più questo succede.
Più tu lo accogli e più si produce il prodigio di una vita nuova che germoglia!
Accogliamo in questa forza dello Spirito Santo
la presenza viva di Gesù in mezzo a noi
e lasciamoci trasformare nella forza di questa azione di Dio
che vuole costruire, attraverso di noi,
un mondo nuovo, una storia nuova, un popolo nuovo!
Valledacqua,
9 giugno 2019
Pentecoste
At 2,1-11 Sal 103
Rm 8,8-17 Gv 14,15-16.23-26