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stare a vedere

Tintoretto, Crocifissione

Anche noi, oggi, siamo invitati a stare a vedere come quelli del Vangelo .
Ricacciando, però, questa parola: “Salva te stesso!”
Noi siamo invitati a guardare, anche noi…
E scopriremo che dinanzi a noi c’è un uomo crocifisso
che, però, pur avendo la possibilità di salvarsi – o meglio, di sfuggire alle nostre cattiverie – non lo fa:
Gesù resta sulla croce!

Questo fa problema a molti, anche cristiani, che vorrebbero un cristianesimo senza croce
un cristianesimo angelico, dove esiste solo la risurrezione
dove la croce è un ricordo lontano e sbiadito
dove tutto è rose e fiori, senza più nulla di sconveniente o spiacevole.
E, invece, Gesù resta sulla croce
tanto che, secondo la fede ecclesiale, per celebrare la Messa
ci vuole una “croce con l’immagine di Gesù crocifisso” (OGMR,n.117).
Perché? Per amore del macabro? O per una esaltazione del dolore?

No!
Dobbiamo stare a vedere come la folla sotto la croce
per scoprire che questo crocifisso che noi rappresentiamo
non è uno dei tanti crocifissi della storia, che pure – purtroppo – esistono anche oggi.
Questo uomo crocifisso è capace di salvare.
Non salva se stesso, ma è la salvezza offerta ad ogni uomo.
Questo corpo trafitto e crocifisso è il luogo dove tutti possono trovare una via di liberazione
dalla guerra, dal male gratuito, dalle asprezze e le violenze della vita.

Perciò Egli è Re.
Chi era il Re? Era colui attorno al quale ci radunavano tutti per ottenere giustizia.
E quando un Re regnava, allora c’era la pace, la vita sociale era giusta e solida.
Ecco… questo uomo crocifisso, Gesù, è il vero Re.
Non solo di un popolo, ma di tutti i popoli del mondo.
E non solo dei popoli, ma di ogni cosa creata come abbiamo ascoltato nella seconda lettura!

Noi, oggi, celebriamo questo Re.
E la salvezza totale che Egli ci porta.
E quando noi lo facciamo scopriamo anche che siamo non solo spettatori, gente che sta a vedere.
Se, come il ladrone buono, ci consegniamo a Lui,
diventiamo parte di Lui, diventiamo suo corpo
e, nel mondo – anzi, nell’universo – siamo il suo popolo.
Questo è il mistero della Chiesa!
Che è proprio la presenza del Signore Crocifisso nel mondo.

Al termine del cammino di un anno liturgico,
ecco, allora, che siamo radunati insieme dal nostro Re
siamo un popolo nuovo, siamo la Chiesa vivente nel mondo.
Siamo i malfattori che, però sono salvati dal Re che sulla croce li accoglie nel suo Regno.

Ricordati di noi, Signore!
Lascia che il nostro sguardo sappia contemplare Te crocifisso, come nostro Re!
Lascia che ogni uomo possa vedere come tu ci salvi
Lascia che accanto allo spettacolo del tuo amore
ogni persona possa vedere, in noi, come un malfattore può essere rinnovato
e può trovare la salvezza anche all’ultimo istante della sua vita.

Quando sarai nel tuo Regno, o Gesù,
ricordati di noi e rendici degni del banchetto a cui Tu, ora, ci inviti!

Valledacqua,
24

novembre

2019

Nostro
Signore Gesù Cristo, Re dell’universo
2
Sam 5,1-3   Sal 121   Col 1,12-20   Lc
23,35-43

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