In questo Vangelo che abbiamo appena ascoltato è bello far attenzione a delle piccole parole
che esprimono un posto dove ci si colloca, dove ci si trova
e che dicono anche di una relazione, di un rapporto tra le persone:
le parole sono “presso”, “accanto” e “in”, “dentro”.
È bello considerare queste parole perché il distanziamento sociale
che ci richiede la prudenza e la responsabilità davanti alla pandemia in corso,
paradossalmente ci fa pensare a come viviamo gli uni accanto agli altri
e alle relazioni tra di noi, alla loro importanza e significatività.
Ed ecco che Gesù, per esprimere la nostra relazione con lo Spirito Santo
che costituisce la sua eredità, il dono che ci ha lasciato,
usa questa espressione in cui si trovano queste semplici preposizioni:
“egli rimane presso di voi e sarà in voi” (v. 17)
In realtà questa frase specifica quello che Gesù ha detto un po’ prima:
“ [Il Padre] vi darà un altro Paràclito perché rimanga con voi per sempre” (v.16).
Questo “rimane con” è specificato con le parole “presso” e “in”,
cioè lo Spirito Santo rimane con noi perché resta accanto a noi e dentro di noi.
La parola “presso” non indica tanto una semplice compagnia come “con”
ma evoca anche un ruolo attivo della persona, il suo stare accanto per proteggere, aiutare ecc.
Questo è un primo ruolo dello Spirito di Gesù nella nostra vita:
ci è accanto non tanto per farci da dama di compagnia, ma per sorreggerci, difenderci, aiutarci!
Nella tradizione religiosa più recente è diventato l’“angelo custode”
che è un espressione molto bella e significativa dello Spirito Santo che ci è accanto
per sostenere il nostro cammino di santità e di crescita spirituale:
diventa una persona specifica che ci è accanto e ci sostiene concretamente!
La parola “in”, invece, eprime il fatto che lo Spirito Santo abita in noi!
Con il battesimo ha preso dimora nel profondo della nostra vita!
Tanto che noi, ormai, siamo viventi, come Gesù risorto
la morte non ha più potere sulla nostra vita, che è, di fatto, una vita eterna.
Sempre in questo Vangelo dice Gesù: “io vivo e voi vivrete” (v.18).
Lo Spirito Santo permette a noi di vivere della vita eterna del Signore Gesù
e la sua presenza non è solo esteriore, ma anche interiore:
siamo abitati dal Paraclito e più lo lasciamo agire, più noi siamo viventi, liberi, autentici.
Così che noi cristiani non siamo alla ricerca di noi stessi, di quello che siamo
o, che so, del nostro destino, della nostra verità, della nostra interiorità o libertà…
noi, battezzati, cerchiamo semplicemente di lasciar agire lo Spirito Santo
in noi e accanto a noi… è un’opera di costante alleggerimento, di continua libertà da noi stessi
per lasciar spazio allo Spirito Santo, che è Dio e ci costituisce, ci dona vita, ci ricrea!
Così, oggi, accorgiamoci di questa splendida presenza in noi e accanto a noi dello Spirito Santo
lasciamo che, secondo le parole di sant’Ignazio di Antiochia, ci accorgiamo
di quell’“acqua viva che mormora dentro di me e mi dice: «Vieni al Padre»” (Lettera ai romani VII,2).
È lo Spirito Santo che ci conduce verso la pienezza della nostra vita!
Valledacqua, 17 maggio 2020
VI domenica di Pasqua
At 8,5-8.14-17; Sal 65; 1 Pt 3,15-18; Gv 14,15-21