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Rinnegarsi

Simeon Solomon, Jesus and Peter, XIX sec.

Straordinario come talvolta – in realtà molto spesso – il diavolo si celi dietro ad attenzioni premurose
come quella che abbiamo sentito da parte di san Pietro: “Dio non voglia, Signore!”
Una premura che mette da parte l’altro
Una voglia di affermare la propria capacità di servire o di amare che non ascolta l’altro
ma vuole solo mostrare se stesso e le proprie capacità.

Così accade, infatti:
Gesù parla del proprio destino, di quello che è il suo e il destino del mondo
ma Pietro non si lascia più muovere dalla voce del Padre
non si mette in ascolto di Colui che muove i cuori
ma ascolta unicamente se stesso, il suo affetto per Gesù, il suo sentire verso di Lui.

Ed è questo che diventa un servizio non al Vangelo, ma alla logica che sembra dominare le cose
a quel “pensare secondo gli uomini” che è una cosa che ci capita spesso.
Perché non tutto quello che l’umanità vive, sebbene sinceramente e con passione,
è una cosa che edifica, che guida alla vera vita.
L’uomo è condizionato dalle proprie esperienze ed è spesso incapace di comprendere a fondo
sia se stesso che le cose che gli sono accanto, quello che gli capita.

Sono nell’umanità perfetta del Signore Gesù possiamo trovare quello che unisce Dio e l’uomo,
ciò che è vero e buono, quello che è bello e giusto e che conduce alla pace.
L’esperienza della nostra umanità, invece, è quella di umanità malata,
segnata dall’eredità del peccato originale e dai nostri peccati.
È un’umanità che talvolta si illude di aver trovato il bene lì dove il bene non c’è.
Perciò occorre rinnegare … rinnegare è un verbo davvero estremo!
Vuol dire: “prima pensavo che era buono questo, ma mi sbagliavo… è buono quest’altro!”
vuol dire correggersi, riconoscere che quello che io pensavo è da cambiare.

Ma da questo rinnegamento di sé, quando è fatto alla luce del Vangelo,
quando è mosso dallo Spirito Santo che ci parla,
proprio dal rinnegarsi nasce la autentica novità delle vie di Dio!
La via del Vangelo non è fedeltà e coerenza, ma la via del Vangelo passa per il rinnegamento di sé.
Passa per la contestazione di ciò che è sempre stato
per la riforma di quello che si vorrebbe eterno, ma eterno non è.
Passa per l’accoglienza della parole del Signore Gesù più che delle nostre convinzioni.

Lasciamoci oggi raggiungere dal Signore che ci invita
non a precederlo o a stargli accanto, ma a seguirlo, ad andargli dietro.
Lasciamo che la sua presenza viva tocchi il nostro cuore
e ci doni di rinnegare tutto quello che ci impedisce di accoglierLo.
Lasciamoci rinnovare profondamente da Gesù, che ci invita a seguire il suo destino
a prendere la propria croce, come Lui ha fatto,
a morire con Lui per risorgere insieme a Lui.

Valledacqua, 3 settembre 2023
XXII domenica del tempo ordinario
Ger 20,7-9   Sal 62   Rm 12,1-2   Mt 16,21-27

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