Mentre noi siamo dentro casa e ne usciamo a sprazzi - e qualcuno mai -
ecco che però Gesù ci rivela che Lui entra anche a porte chiuse!
E molti lo stanno sperimentando in questo tempo:
l’amore di Dio non si ferma davanti alla nostra incapacità di andare da Lui
di partecipare pienamente alle liturgie, ai sacramenti…
Gesù è risorto, potremmo dire così, proprio per questo!
Fosse rimasto un uomo immortale, che non sarebbe mai morto
avremmo dovuto uscire di casa per incontrarlo, per ascoltarlo, per farci guarire!
Egli invece ha affrontato la morte non prolungando la sua vita terrena
ma lasciando che la sua umanità fosse rivestita della gloria eterna che Egli ha presso il Padre!
Così che tutti possono incontrarlo, ascoltarlo, essere da Lui guariti e sanati.
E questo avviene quando entriamo nella comunione della Chiesa
sia lasciando che il battesimo operi in noi, sia desiderandolo con tutto il cuore
- come accade per chi non conosce il Signore ma desidera una salvezza vera e possibile -
quando facciamo così, Egli ci incontra e ci dona tutta la salvezza!
La via ordinaria in cui facciamo questo è composta da due cose:
la nostra vita credente, fatta di ascolto della Parola di Dio, di preghiera, di atti di amore,
di fedeltà all’amicizia con Dio attraverso la pratica dei comandamenti
e poi c’è la partecipazione alla vita della Chiesa, incontri, liturgie e poi
con la pratica dei sacramenti, l’andare nelle chiese…
In questo tempo questa ultima cosa ci è quasi impedita
- quasi, perché se usciamo per altre ragioni, possiamo entrare in chiesa e fermarci un po’ a pregare -
ci è impedito di vivere le forme comunitarie della fede almeno nella loro forma ordinaria
però possiamo coltivare quella parte della vita di fede che forse trascuriamo:
il nostro tempo personale da dedicare a Dio, alla ricerca di Lui, alla comunione con Lui
Ed ecco che oggi il Signore risorto ci fa scoprire come dedicare del tempo a Lui nelle nostre case
ci dona non solo di poterLo accogliere, Lui che anche a porte chiuse vince le nostre paure,
ma ci permette di scoprire che solo Lui può donarci il perdono con Lui, ma anche tra di noi
e anche ci dona di vedere come la fede non sia solo qualcosa che nasce da noi o da quello che altri dicono
ma la fede nasce dall’incontro con Lui che con le sue ferite di amore si lascia incontrare da noi!
Così in questo tempo impariamo a trovare del tempo per accogliere il Risorto nella nostra vita!
Troviamo ogni giorno – e specialmente la domenica – il tempo per restare in silenzio davanti a Lui:
davanti ad una sua immagine, con la Bibbia aperta che possiamo gustare come un buon vino a piccoli sorsi
magari anche partecipando a qualche liturgia in diretta come questa …
Così si rafforza la fede in noi e possiamo vivere il perdono in noi e con tutti, specialmente con Dio
Ci accorgeremo che stiamo camminando bene quando crescerà in noi
il desiderio di accostarci ai sacramenti non tanto come una nostalgia di qualcosa che non possiamo fare
ma come una esigenza interiore che ci spinge a cercare la Riconciliazione e l’Eucaristia
come compimento del nostro cammino interiore e personale
E ci accorgeremo come la divina misericordia di Dio, che oggi celebriamo a compimento del giorno di Pasqua,
non è una bella devozione a un’immagine o ad alcune rivelazioni private
ma è la luce che possiamo scoprire brillare in noi dall’incontro con il Signore Risorto
che ci fa conoscere proprio quando è grande la misericordia del Padre suo!
Nella semplice potenza dello Spirito Santo ora questa misericordia ci è manifestata e donata
nel pane e nel vino che benediciamo
e che ci attende perché sia completa e piena la nostra vita interiore
e questi giorni possano trovare nel ritorno alla vita dei sacramenti il loro coronamento più bello!
Valledacqua, 19 aprile 2020
Ottava di Pasqua
At 2,42-47; Sal 117; 1 Pt 1,3-9; Gv 20,19-31