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In mezzo al mar

Gustave Brion, Gesù e Pietro sulle acque (1863) - particolare

Questo racconto evangelico è una straordinaria rappresentazione narrativa di quello che viviamo,
di quello che a un credente in Gesù capita nella storia e della propria vita
Perché sembra davvero che sia così, come abbiamo ascoltato nel Vangelo.
Siamo spinti su questa piccola barca, segno della Chiesa, la comunità dei credenti.
Dobbiamo raggiungere la sponda della pienezza del Regno di Dio,
cioè il luogo dove tutto viene compiuto, realizzato, pienamente edificato,
potremmo anche dire la vita eterna, la Gerusalemme celeste.
E il Signore è lontano, è dinanzi al Padre. Asceso al cielo, siede alla destra del Padre.

E però si fa notte. Non solo: si alza un vento contrario.
Perché nella storia il cammino della comunità dei credenti non è una cosa tranquilla.
C’è il buio dell’incomprensione, della persecuzione, persino dello scandalo dei membri della Chiesa.
E poi il vento contrario delle cose che si oppongono alla fede, alla pratica dell’amore fraterno.
C’è la disperazione che percorre la storia e come un vento gelido sembra ricacciarci indietro.

Costantemente, nella storia della Chiesa e nelle vicende della vita dei credenti,
ecco che il buio e il vento contrario rendono come impossibile vivere di fede.
Sembra che addirittura sia impossibile andare avanti!
Sembra che la Chiesa crolli, che stia per collassare o per essere distrutta.
Sembra che non riesci più a credere, ad amare, a sperare.
Vorresti abbandonare tutto, fare come fanno tutti.

Ma proprio nelle notti della storia e della vita Gesù si rende presente alla sua Chiesa.
Proprio nel momento in cui tutto sembra perduto, ecco che Cristo si fa vicino a te, ti raggiunge.
Sembra un fantasma, una cosa impossibile e inattesa.
Ma è lì per ripetere la frase che percorre tutta la Scrittura e che dice “Non temere!”
Nulla può, cioè, ostacolare l’amore di Dio che vince le tenebre e le forze contrarie alla nostra salvezza.

Addirittura puoi sperimentare che sulle acque della storia, sulle increspature della vita
ci puoi camminare con agilità, con semplicità, come fa Pietro.
Fissando lo sguardo sul Signore Gesù, fidandoti della sua presenza e della sua opera nella tua vita
puoi camminare sulle acque… puoi andare incontro a Lui con fiducia.
Puoi persino permetterti il lusso di sprofondare perché la paura ti frega.
Ma se guardi a Lui riprendi il cammino, trovi di nuovo la forza di sfidare la notte e il vento contrario.

Finché arrivi con Lui sulla riva, scopri che con la presenza viva e misteriosa del Signore
la pienezza del Regno, la bellezza del suo amore è già a tua disposizione.
Non si tratta di navigare, ma di accogliere una presenza piccola e lieve come un semplice vento (1 Re 19,12)

Fissiamo, così, lo sguardo sulla presenza viva del Signore che ora si offre a noi!
In questo sacramento si rende presente per noi, la sua Chiesa,
che nel tempo avanza nel buio della vita e tra i venti contrari dei diversi momenti della storia.
Gesù sta alla destra del Padre, ma si rende presente qui, tra di noi nel pane e nel vino!
Fidandoci di Lui e guardandolo con fiducia con gli occhi della fede
scopriamo che non dobbiamo temere nulla,
ma che già la sua Pasqua ha vinto ogni male, ha sconfitto ogni peccato, ha liberato ogni prigioniero.

Accogliamo Colui che ora viene sulla barca della nostra chiesa
per invitarci a non temere e per darci l’ardire di camminare sulle acque
di affrontare ogni paura, ogni timore, ogni cosa che ci paralizza
e andare verso di Lui, verso la riva sicura della vita eterna.

Valledacqua, 13 agosto 2023
XIX domenica del tempo ordinario
1 Re 19,9.11-13; Sal.84; Rm 9,1-5; Mt 14,22-33

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