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Spiritualità monastica

Con gioia in questa domenica celebriamo la dedicazione di questa chiesa.
Pensavamo che la dedicazione coincidesse con l’inaugurazione di questo sito restaurato.
Poi, invece abbiamo scoperto che non era stata fatta alcuna dedicazione ma solo un’inaugurazione.
E così abbiamo fissato la celebrazione in questo giorno in cui si celebra, nelle Marche,
la dedicazione delle chiese di cui non si conosce con precisione la data della dedicazione.
Alla fine, però, quest’estate don Piero ha reperito dei dati che ci permettono di ricostruire
che è avvenuta il 9 giugno 2002: e così potremo celebrare questa festa in quella data.

Ma questo ci permette di andare al cuore di una festa così speciale e particolare.
Che può sembrare un po’ arcaica, inutile, qualcuno potrebbe dire “barocca”!
In realtà la dedicazione di una chiesa ci fa scoprire alcuni tratti importanti della nostra fede
e, in modo speciale, ci fa comprendere bene la natura propria di questo luogo, di Valledacqua.

Perché una chiesa viene dedicata a Dio e la Chiesa vi pone una vita comunitaria.
Non si dedica una chiesa se non c’è una comunità che la abiti.
Ora questa è una chiesa che connota tutta Valledacqua che è caratterizzata da una presenza monastica.
È una chiesa monastica: non una chiesa parrocchiale, dove posso chiedere celebrazioni o sacramenti
o una rettoria destinata a qualche gruppo di persone che fanno incontri o corsi o cammini particolari.

La Chiesa (e di questa intuizione dobbiamo ringraziare mons. Montevecchi),
in riferimento alla storia di questo luogo, le ha dato un uso monastico coerente alla sua origine, alla sua storia.
Così che Valledacqua prima che dal silenzio, dalla luce o da altri elementi
è caratterizzata da una spiritualità monastica. Cioè un vita condotta dallo Spirito Santo
in comunione e in armonia con i monaci che abitano stabilmente questo luogo e questa chiesa.

Qualche settimana fa è venuto un signore che mi ha fatto domande strane
sulle energie che si avvertivano in questo luogo o che si sentivano nella nostra preghiera.
E conosciamo persone che vivono questo posto per qualche persona che ci viene a fare corsi
o perché ci sale qui a mangiare e passare una giornata spensierata o un tempo di vacanza.
Sono approcci belli, ma che non fanno entrare nella vera natura di Valledacqua.

Questo luogo è tale perché è abitato da una comunità di monaci che lo anima che, cioè, gli dona l’anima.
E se tu vuoi vivere la spiritualità di questa chiesa, di Valledacqua,
devi metterti in una relazione viva e attenta della comunità che vi prega e la abita.
Se cerchi solo i tuoi interessi, le tue aspettative, i tuoi ricordi non entri nella spiritualità di Valledacqua…
puoi venirci, gusti qualcosa, ma, di fatto, ne resti fuori!

Così questa festa è un invito per tutti noi a entrare pienamente nel cuore di questa chiesa e di questo luogo
intessendo relazioni semplici e ricche di stima e di amicizia con noi, i monaci che viviamo qui.
È un invito a scoprire come la spiritualità monastica di questo luogo
non è fatta di emozioni, energie, qualche momento di preghiera o un piatto di pasta.
È, nella logica dell’incarnazione, la comunione con noi che vi viviamo
cercando Dio e donandolo con la nostra accoglienza e la nostra amicizia offerta a tutti.

Lasciamo che cresca la comunione a Valledacqua.
Lasciamo che cresca la vera spiritualità monastica in questa chiesa.
Lasciamo che ognuno possa scoprire la natura “sponsale” della sua anima.
A questo ogni chiesa serve: a scoprire che qui lo sposo ci invita alla comunione con Lui.
A entrare nella festa di nozze dove Egli attende noi, sua sposa, nell’intimità della sua casa!
Venite, andiamo incontro allo Sposo!

Valledacqua, 25 ottobre 2020
Dedicazione della Chiesa
1 Re 8,22-23.27-30; Sal 94; 1 Pt 2,4-9; Gv 4,19-24

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