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La Risurrezione e la carne

Jaime Serra, Dormizione della Vergine (1361-1362).

Ogni giorno, nella Chiesa, celebriamo cantiamo queste parole che abbiamo ascoltato!
Il Cantico che il Vangelo di Luca pone sulle labbra della Vergine Maria è quello che si canta ogni sera
quando la Chiesa loda il Signore e ne annuncia la grande misericordia!
Questa misericordia è una liberazione.
Questa misericordia è una azione che percorre la storia.
L’Assunzione della Vergine, mentre ci annuncia il nostro destino
ci invita a guardare a come Dio spezza il dominio dei forti e apre la strada ai miseri del Vangelo.

Nell’Assunzione infatti vediamo quale è la meta della nostra vita:
vivere pienamente in Dio, nella Trinità… e non solo con la nostra “anima”
ma con tutto quello che siamo, con il nostro corpo,
che poi è la nostra storia, la nostra carne, la vita che viviamo nel tempo e in questo luogo che abitiamo.
Quello che Gesù ha inaugurato, con la sua risurrezione, è un destino pieno!
Tutto di noi è invitato a salire al piano superiore dove siamo attesi e dove ci è preparato un posto.

Ma da questo non consegue che, quindi, dobbiamo disprezzare quello che viviamo.
Che dobbiamo pensare che quello in cui siamo è una sorta di inferno dal quale dobbiamo essere liberati.
Non viviamo in una prigione, ma in un tempo che chiede cambiamento, “conversione”.
Non viviamo in un paradiso, ma in un luogo provvisorio dove il Regno di Dio si fa strada.

Se guardiamo alla vita, alla storia scopriamo ingiustizie, cose che terminano senza ragione,
vediamo soprusi, assistiamo a cose che gridano vendetta al cospetto di Dio.
E c’è la sofferenza e il pianto di chi vive una vita menomata e senza dignità.
La realtà sembra negare la risurrezione e il destino di Dio sembra una banale consolazione
che serve unicamente a trovare un po’ di riposo dal dolore del mondo.

La festa che celebriamo, invece, ci annuncia che non è così
perché anche la carne partecipa della salvezza della Pasqua del Signore Gesù.
Tutto questo male trova una sua pienezza, persino una sua ragione,
nell’incontro con la Trinità, con l’eternità.

E il cantico della Vergine, ecco, che già ci svela il senso profondo della storia che viviamo.
Non vince chi fa la voce grossa, chi cerca ricchezza e successo.
Ma nella luce della Pasqua, i miseri sono innalzati e i poveri siedono al banchetto del cielo.
Non le imperatrici entrano nel cuore di Dio, ma la fanciulla di Nazareth che ha accolto la Parola in lei.
Sembra che non sia così, ma a chi gli occhi abitati dallo Spirito Santo
si svela questo mistero di pienezza e di giustizia che riempie il mondo, fin da ora!

Non solo… ci rende protagonisti di una conversione piena dell’umanità e del creato:
possiamo essere spettatori attivi della costruzione del Regno di Dio
con le nostre scelte, le nostre parole, il nostro vivere in modo totalmente nuovo.

Così oggi accogliamo questo annuncio e convertiamo il nostro modo di vedere il mondo.
Accogliamo la carne di Gesù che si dona a noi: corpo e sangue.
L’infinitamente piccolo è stato innalzato alla destra del Padre.
Colei che è totalmente piccola e miserabile, ecco che viene proclamata beata
e con il Figlio condivide la vittoria sulla morte già in questo tempo!

Lasciamoci anche noi convertire dalla presenza di Gesù, il piccolo Figlio della Vergine
che siede alla destra del Padre e ora si dona a noi.

Valledacqua, 15 agosto 2023
Assunzione della Beata Vergine Maria
Ap 11,19; 12,1-6.10   Sal 44   1Cor 15,20-26   Lc 1,39-56

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